Dedicato a chi ha paura.



"Quando mi parla di queste decisioni" ha detto l'analista danese molto ECM "posso suggerirle che si sta ingannando da solo? Io credo che lei non abbia deciso proprio niente. E' stata la sua ansia a decidere per lei".

Commenti

Anonimo ha detto…
...per fortuna che non ho un'analista, mi mette un'ansia questa danese!
Hrundi V. Bakshi
Fabio ha detto…
In realta' e' molto rassicurante nei modi, una signora molto ECM/ Kinfolk, esile e soft- spoken. Forse dai miei post non si capisce tanto.

Trovo utile che mi abbia aperto gli occhi su tante assunzioni sulle quali non avevo pensato abbastanza, e soprattutto gli esercizi di terapia cognitivo-comportamentale che mi assegna.

"Lei e' un uomo molto riflessivo", mi ha detto durante la sessione di settimana scorsa. "Ma vede, io credo che debba riflettere un po' di piu' su quello che sto per dirle: l'unico modo per fare una cosa e' (pausa) farla".

E' un truismo semplice, ma credo che colga una dimensione importante della mia vita.

Non e' tutto cosi' semplice naturalmente. Tieni presente che siamo entrambi scienziati sociali (io mi sono laureato con una tesi in sociologia e ho lavorato per anni nell'istituto diretto dal mio professore di psicologia sociale), e abbiamo il vantaggio di un linguaggio comune.

E comunque il metodo della psicanalisi e' maieutico: ti fa riflettere, raramente ti porge la soluzione. Ci devi arrivare tu.

Settimana scorsa per esempio ho risolto un problema che le avevo posto in una delle nostre prime sessioni e che ha a che fare con una cosa che mi successe ai tempi del liceo. Pensa per quanto tempo ci portiamo dentro i nostri problemi.

Quando mi ha fatto arrivare alla soluzione ero cosi' felice che sono rimasto seduto sulla poltrona solo perche' lo studio e' in una vecchia soffitta col tetto spiovente e mi sarei fatto probabilmente male alzandomi e mettendomi a saltare.

Ma insomma e' un'esperienza rivoluzionaria. Devi solo essere pronto e mettere in discussione tutto. Tutto.

Poi quello che e' per te importante lo tieni stretto, strettissimo.

Il resto lo butti, senza rimpianti.
Anonimo ha detto…
Sicuramente ho frainteso il grassetto della signora molto ECM.
Non dico di averlo scambiato con del sarcasmo ma sicuramente con dell'ironia, si.

...in effetti dopo 51 anni di vita, anche io mi ritrovo con l'hard disk interno al limite della sua capacitĆ ; dovrei buttare qualche cosa e fare un defrag al cervello!

Hrundi V. Bakshi
Fabio ha detto…
In parte e' quello, ma non e' una procedura automatica e per fortuna. Richiede, prima, di capire perche' l'hard disk si e' riempito cosi' tanto per prevenire che si riempia di nuovo, per usare la tua analogia.

La bellezza del processo e' come procede a salti. Per molto tempo non succede niente ed e' come se proseguissi in una fitta nebbia. Poi le nuvole, improvvisamente, si alzano e tutto quello che non vedevi diventa molto evidente.

Quello che non hai visto per anni, intendo. Anni. Anche 30, 40 anni. Credevi di vedere, e invece stavi vedendo solo una superficie molto opaca. Tanta vita trascorsa senza vedere, senza comprendere le forze in campo.

Quando ci penso non mi sembra ancora vero. Inizia propri una fase nuova della tua vita.