I dischi del 2016: # 6 - 10



La ragione per la quale alla fine di ogni anno trovo sempre interessante l'esercizio di preparare una lista degli ascolti che ho preferito negli ultimi 12 mesi ha poco a che fare con la musica e molto con la vita e con il trascorrere del tempo.

E' piu' un modo per ricordare momenti. Non necessariamente e non esclusivamente felici, perche' un anno e' fatto di tante cose. Di scoperte, di emozioni dolci, di incontri, ma anche di delusioni, di vuoto, di momenti carichi di solitudine.

Il 2016 per esempio lo ricordero' come l'anno nel corso del quale sono riuscito a coronare il mio progetto di percorrere a piedi il meraviglioso sentiero che segue la costa della Cornovaglia.

Ci pensavo da qualche anno. In primavera la Gio' e io ci siamo comprati un po' di guide e mappe che sono rimaste stese per mesi sul pavimento del soggiorno come fossero tappeti, e abbiamo cominciato a disegnare le tappe del nostro viaggio, in modo che prevedessero pernottamenti in piccoli cottage, come ospiti di famiglie modeste e contadine.

Il vento di mare, le giornate lunghissime che si concludevano con tramonti mozzafiato, le luci di quei giorni che cambiavano in continuazione mi restano nell'anima. E poi tutto quel silenzio che invitava a riflessioni ogni volta che ci fermavamo a riposare. Quel silenzio che e' stata la musica piu' bella e emozionante che ho sentito quest'anno.

Il suono piu' fastidioso, piu' che un suono un dolore lancinante, l'ho sentito alle 4 del mattino del 24 giugno. Mi sono svegliato di soprassalto nel cuore della notte, ho aperto la radio che era rimasta su Radio 4 dalla sera precedente e la risata sgangherata, sguaiata, roca, alcolica del ripugnante Nigel Farage mi ha annunciato che la mia storia d'amore, a volte anche travagliata come sapete, con questo Paese era proprio finita.

In mezzo c'e' stata la musica. Musica che ha continuato a diventare sempre piu' liquida, disorientando ancora di piu' chi come me la associa a oggetti rotondi che girano su un piatto o in un lettore, alle copertine, alle fotografie, alle illustrazioni, alle note. E non riesce a dissociare il piacere dell'ascolto alla paziente ricerca dell'oggetto fisico.

Anche quest'anno ho deciso di fare una lista dei primi dieci. Partendo dal fondo:

DAVID BOWIE
Black star

JAMES YORKSTON/ JON THORNE/ SUHAIL YUSUF KHAN
Everything sacred

TIGRAN HAMASYAN/ ARVE HENRIKSEN/ EIVIND AARSET/ JAN BANG
Atmospheres

WILLIAM TYLER
Modern country

WOLFGANG MUTHSPIEL
Rising grace.

Nei prossimi giorni, quando trovero' un istante tranquillo, scrivero' qualche nota di accompagnamento all'ascolto dei cinque preferiti. Passate di qui ogni tanto se siete interessati a scoprirli insieme.

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