Votate PD



L'aumento della fiducia nella ripresa economica riscontrato dall'Istat e', ovviamente, una buona notizia.

Godiamone finche' durera'. Non per molto viene da immaginare.

Non e' un caso che le foto che illustrano la notizia mostrino persone che escono dal super col carrello straripante. Il simbolo del consumo privato. Le persone comuni festeggiano, riempiendosi ben bene la pancia e dichiarando nei sondaggi che la crisi e' finita.

Votate Matteo Renzi, che vi  taglia le tasse. Che poi, le tasse... Le tasse le paga proprio chi non puo' farne a meno. Per tutti gli altri si alza la soglia del contante. Suvvia, pagare le tasse sul conto del piastrellista, del dentista, del carrozziere, sugli affitti... Non sarete mica matti!

Fiducia! Fiducia! Tutti felici! Almeno fino al giorno in cui vi ammalerete e dovrete pagarvi le cure, dovrete mandare i figli a scuola e la scuola pubblica la troverete nel piu' totale abbandono, perderete il lavoro senza uno straccio di ammortizzatore sociale, a un anno dalla pensione dovrete invece lavorare cinque anni in piu' e poi altri cinque...

Ma perche' pensarci adesso? Questo e' il momento dell'euforia e dei carrelli debordanti di cazzate inutili. In cambio dei voti di evasori, professionisti, imprenditori, si sta consegnando il Paese agli usurai.

Junker si frega le mani, non gli par vero quanto lavoro sporco ha fatto per lui e per i suoi amici banchieri quel ragazzotto ridicolo e supponente dall'inglese maccheronico che in un primo momento gli era sembrato la versione subnormale di Jerry Lewis. Improvvisamente rilassa il patto di stabilita'. Che magnanimo.

Riempite il carrello! Pagherete tutto in comode rate! Il tasso d'interesse vi verra' reso noto a tempo debito! E mi raccomando: fiducia! Fiducia!

Consumate! Consumate! E non dimenticate: votate PD!

Commenti

Anonimo ha detto…
...preferirei di gran lunga vedere Le armonie di Werckmeister di Bela Tarr; ma non penso riuscirĆ² a trovare una sala dove lo proiettano in Italia! Buona visione a te
Hrundi V. Bakshi
Fabio ha detto…
Fu uno dei primi film che vidi arrivato a Londra nell'ormai lontano 2001, appena scoperta quella che rimase per anni la mia sala preferita, il Renoir di Bloomsbury.

Sala che purtroppo poi passo' di mano e oggi appartiene a una catena (Curzon) che sto da anni boicottando dato che negli anni ha applicato aumenti di prezzo assurdi e di indipendente come piace a noi non ha piu' nulla.

Le armonie di Werckmeister l'ho poi rivisto questo venerdi' al BFI all'interno di una rassegna dedicata a Tarkovsky e ai registi che da lui sono stati ispirati (Kieslowski, Ceylan, Sokurov, Tarr e altri).

E' un film densissimo di significati. Va visto, rivisto, vanno lette le critiche e ancora hai l'impressione di non averne colto l'infinita complessita' e profondita'.

La scena dell'attacco all'ospizio, e quella che la segue sono tra le cose piu' impressionanti, da un punto emotivo, che abbia visto al cinema, pari forse solo a certi momenti della filmografia di Lynch (Elephant man) e di Herzog (L'enigma di Kaspar Hauser).

Espressioni di una vulnerabilita', di una fragilita', di un "essere esposti" che cerchiamo di nascondere a noi stessi e agli altri, ma che quando vediamo sul grande schermo ci prendono al collo e non vanno piu' via.
Fabio ha detto…
Ah, e dimenticavo: menzione speciale per la colonna sonora di Mihaly Vig, pubblicata da un'oscura etichetta ungherese chiamata Periferic che credo non esista piu'. La trovai in un negozio di dischi usati alcuni anni dopo aver visto il film e non me la feci scappare. La trasmisi anche in una puntata di Prospettive Musicali:

http://fabiocalling.blogspot.co.uk/2007/07/che-difficile-riprendere-scrivere-dopo.html.