Riflessioni sparse nella quiete irreale del sabato mattina a Clerkenwell



Le persone che amiamo sono specchi riflettenti. Le persone che amiamo sono spazi per pensare.

Scrivere permette di dare una forma ai nostri pensieri e alle nostre idee, di non perderli nel nulla. Scrivere, sosteneva Oliver Sacks, e' un modo indispensabile per instaurare un dialogo con noi stessi.

Mi hanno molto emozionato le illustrazioni di un'illustratrice sud coreana che si chiama Jihyeon Lee e che non conoscevo. Il suo volume Pool racconta una storia bellissima. E' estate e la piscina e' piena di persone che spruzzano acqua e fanno schiamazzi. Un bambino timido si immerge nell'acqua e decide di cercare un po' di tranquillita' nuotando sotto la superficie. Dove vede una bambina, anche lei timida, anche lei in cerca di silenzio. Quando si incontrano scoprono che l'acqua attorno a loro si e' riempita di creature marine fantastiche e molto colorate (Can I feel you? Are you mythological? come canta Julia Holter). In una delle ultime illustrazioni del libro, il bambino aiuta la bambina a uscire dalla piscina, dal lato opposto rispetto alle persone che spruzzano e fanno schiamazzi. Il lato tranquillo e non affollato della piscina. E della vita. And then, as they take off their goggles, they peer into each other’s naked eyes to find in the otherness an affectionate sameness of spirit peering back. (Grazie per la scoperta, e non troveremo mai il modo per ringraziarla abbastanza, a Brain Pickings).

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