# 1533

Segnalo ai lettori londinesi (ammesso che questo blog di lettori ne abbia conservato ancora qualcuno, londinesi o no) che il BFI ha iniziato ieri un extended run di La belle et la bete di Cocteau, che dovrebbe andare avanti fino al 30 gennaio.

Tecnicamente, l'ho trovato un film di luci perfette, che rendono il bianco e nero affilato come una lama.

Lo vedi come se entrassi in una sorta di trance a-temporale. Come ha dichiarato Cocteau in un'intervista del 1954 (il film invece risale a 8 anni prima), la poesia non ha nulla a che fare con l'evasione.

Proprio il contrario. Cocteau definisce infatti la poesia come invasione: l'anima viene invasa da emozioni che ci portano a esplorare gli angoli piu' profondi di noi stessi. A questo stato profondo ci porta raccontandoci una fiaba, e questo non so per voi ma per me ha del miracoloso.

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