I dischi dell'anno di London calling: # 3


DOBRINKA TABAKOVA e' una giovane compositrice bulgara residente qui a Londra, dove ha scelto di restare a vivere dopo i suoi studi alla Royal Academy of Music. La sua musica ha accompagnato alcuni dei momenti piu' silenziosi e contemplativi di tutto l'anno.

Ricordo in particolare una mattina presto, il vasto mare visto da una scogliera del Desert des Agriates e questa luminosa Suite in old style che usciva dallo stereo della macchina poco lontano. Colonna sonora perfetta di quel mattino ventoso e abbagliante.

La trovate in un volume intitolato String paths.

Commenti

Anonimo ha detto…
Bella quella zona della corsica!
Anni fa quando andai in una tarda vacanza solitaria d'inizio ottobre ero incuriosito da questo "deserto" descritto nella guida. Il sentiero dei doganieri, il deserto....parole che nell'immaginario ricordano qualche cosa di epico...quell'anno la mia colonna sonora fu soprattutto il rumore della mia vecchia ducati...un rumore di ferraglia che sembra un po quello di qualche cosa che si sta rompendo (l'esatto opposto delle moto giapponesi o germaniche). Non portai nessuna musica con me, ricordo che da vecchi alberghi affacciati su piccole baie che fungevano da porticcioli, al calar della sera, uscivano musiche che possedevano contemporaneamente la gioia chiassosa della musica romagnola la calma del tramonto l'enfasi dei francesi al bar. Ricordo con piacere le chiacchiere con i gestori, che in quel periodo probabilmente hanno tempo da perdere e bevono volentieri un bicchiere in compagnia.
Hrundi v. Bakshi
Fabio ha detto…
Il fascino delle vacanze fuori stagione nelle tue parole si mischia a quello del viaggio solitario, che conosco molto bene. Per molti anni le mie vacanze furono solitari viaggi in bicicletta, col sole e con la pioggia, scegliendo in genere le settimane con piu' luce di tutto l'anno, anticipando quindi un po' i vacanzieri di luglio e agosto.

Siamo partiti per la Corisca portando con noi 7 dischi in tutto, tutti di generi diversi, che alternavamo a seconda dell'ora del giorno, della luce, del vento, dell'atmosfera: scegliendo la colonna sonora con grande cura.

Il risultato e' che adesso quando guardo fotografie sento musiche, e quando sento musiche rivivo momenti.

La musica, se scelta con cura, ha un potere evocativo davvero immenso.
Anonimo ha detto…
Si, in effetti anche io ricordo viaggi e vacanze legati indissolubilmente a musiche ed artisti. Quando mi capita d'ascoltare Capossela ricordo nitidamente una Puglia estiva accerchiata da incendi, mentre la Francia del sud non la posso scindere dagli album dei Tindersticks Curtains e Japan....ricordo una Londra tutta Pentangle e Incredible string band, ma anche una in cui si andava a dormire inserendo una cassetta con sunday morning per il risveglio della domenica mattina.
Quella Corsica, invece è legata appunto a musiche popolari locali (che non saprei in alcun modo ritrovare)alternate al rumore della moto...una vacanza molto particolare in effetti.....a me il viaggio solitario manca un po'; a dirla tutta mi mancano i viaggi in generale, visto che a causa di incertezze economiche e lavorative da un po' di anni non si parte praticamente più! Speriamo nell'anno a venire
Hrundi v. Bakshi
Fabio ha detto…
Esiste una Londra tutta Pentangle e Incredible String Band, ed e' Shoreditch. Mi e' capitato spesso di ascoltare quei gruppi (e i Fairport Convention) sia nei caffe' indiopendenti dei quali la zona e' assai ricca che in alcuni negozi, in particolare Labour & Wait che vende oggetti in effetti molto Pentangle (vecchie scope in saggina, tazze di latta, abiti da lavoro cuciti a mano nelle Isole della Manica, ecc.).

Il viaggio solitario per me e' un ricordo di alcuni anni fa. L'ultimo fu un trekking solitario sulle montagne svizzere, un bel percorso tra rifugi e ostelli. Solitarie erano in realta' solo le giornate, perche' nei rifugi si incontrano sempre altri viaggiatori solitari con i quali condividere esperienze e cibo.

Quando tornai a Milano, trovai una persona ad aspettarmi alla stazione. Andammo a berci un caffe' ai Giardini di Porta Venezia, e dopo che le ebbi raccontato la mia vacanza mi disse: "E' l'ultima volta che ti lascio partire da solo".

Pensavo che scherzasse, e invece poi e' successo che da allora abbiamo condiviso ogni viaggio (Baviera, Casentino, Galles, Corsica) ed e' stata una condivisione cosi' profonda che non ho piu' avuto modo di rimpiangere i viaggi solitari.

Adesso vado a caso e ti dico un'altra cosa che il tuo commento mi ha fatto venire in mente.
Fabio ha detto…
Sulle incertezze economiche e lavorative, posso dire solo una cosa.

In Gran Bretagna, da quando sono arrivato e probabilmente da molti anni prima che io arrivassi nel 2001, le case sono gravate da due tipi di imposte:

1) la Stamp Duty, che viene pagata dall'acquirente ogni volta che la proprieta' viene trasferita

2) la Council Tax, che e' in realta' un'imposta progressiva locale sui servizi, il cui importo dipende dalla tipologia della proprieta' e dal numero di occupanti.

Sono tasse CERTE, delle quali cambia l'importo, di anno in anno, in funzione di varie considerazioni di carattere economico.

In Italia, le imposte sulla casa sono invece una Babele incomprensibile: le mettono, le cancellano, ne cambiano il nome, vanno allo Stato, vanno ai Comuni, non si capisce un'acca.

Tu e tanti altri siete quindi ostaggio di incertezze economiche, che sembrano create ad arte. Come conseguenza, dovete mettere da parte somme economiche in attesa di decisioni che non arrivano mai.

E sono somme significative, centinaia o anche migliaia di euro, che se venisse rimossa questa incertezza continua potrebbero vivacizzare un'economia asfittica come quella italiana.

Tu per esempio potresti farti un viaggio, un altro potrebbe cambiare la macchina, un altro ancora accendere un mutuo.

Non essendo i nostri governanti del tutto analfabeti di politiche economiche, mi domando a chi giovi questa austerita' forzata.
Anonimo ha detto…
A Shoreditch non penso di essere mai stato...il viaggio solitario invece sono quasi sempre riuscito a ritagliarmelo anche all'interno di vacanze collettive (fino a qualche anno fa)...ricordo un viaggio a Sant'Antioco, dove arrivai con la mia lambretta del 1961 dopo peripezie infinite, ma con incontri inimmaginabili. Mi ritagliai volutamente in solitario proprio l'andata e il ritorno di quella vacanza con amici che arrivavano un po da tutte le parti. Un viaggio a bassa velocità, non come con la bici, ma lento.

Relativamente alla situazione italiana, non riesco più a commentare nulla, ogni cosa che viene fatta è un pasticcio, anche la più semplice. O problemi formali, o questioni di principio, o incostituzionalità....siamo completamente bloccati da una burocrazia spaventosa, che però non si sa bene perchè ha permesso il caso dll'Ilva di Taranto (ma per dirne una)....difficile difficile, il nostro salvatore, dovrebbe essere Renzi! mah
Fabio ha detto…
Shoreditch e' dove sto andando a tagliare il traguardo finale del 2013, ed e' il centro di una Londra che piace a noi, anche se il centro della Londra che piace a noi si sposta un po' ogni anno piu' a Est.

I viaggi a bassa velocita' sono gli unici che mi piacciono: su treni locali, in bicicletta, a piedi, percorrendo su una macchina carica di bagagli strade tortuose in riva al mare o in collina o tra montagne, purche' sempre molto lentamente, ascoltando musica e respiro, lasciando risuonare parole e emozioni, scambiandole con chi amiamo o con estranei che non incontreremo mai piu' ma che forse lasceranno in noi un ricordo anche dopo anni.

Mi verrebbe da dire che molte persone non sanno vivere perche' non sanno viaggiare.