Martedi' a Zoe

Fine settimana difficile. Svegliato Venerdi' notte con un dolore forte che una volta preso coscienza si e' rivelato una bella otite. Mettere i tappi mentre nuoto, come mi ha consigliato il dottore l'altra volta, non e' purtroppo servito. Temo di dover abbandonare la piscina, con grande dispiacere. Insomma Sabato sono stato in casa tutto il giorno, alzandomi solo di tanto in tanto per prepararmi una spremuta, un te' o un piatto di zuppa di verdura (cibo solido no, impossibile masticare, troppo dolore).

Domenica mi si e' posto il dilemma morale se stare ancora in casa per tutta la giornata, e dovermi poi giustificare con Marina per non potere preparare il servizio di Martedi' per Zoe, oppure sfidare la giornata ventosa, coprire il mio malandato orecchio sinistro con vari strati di lana, e cercare di raggiungere la Photographers' Gallery. Come se non fosse bastata la mia otite, la stazione di Barbican era pure chiusa, quindi ho dovuto optare per un bus. Quando mi ha visto salire con dolce vita di lana tirata sul naso, cappuccio calato sugli occhi e sciarpa annodata attorno alla testa, il guidatore c'e' mancato poco che non parcheggiasse e se la desse a gambe.

Pero' alla Photographers' Gallery sono alla fine arrivato e ne e' valsa la pena. In questi giorni sono esposti i lavori dei finalisti del premio annuale di fotografia. Il vincitore sara' rivelato Mercoledi' 22, prometto di farvi sapere chi sara' (magari lo saprete prima voi, io vado a trovare Roberto Festa a New York settimana prossima, ve l'avevo detto?).

I finalisti sono quattro: Robert Adams, quasi settant'anni, vita da recluso in un villaggio sperduto nell'Oregon. Da quasi mezzo secolo documenta la trasformazione del paesaggio nel Nord Ovest degli Stati Uniti: deforestazione, industrializzazione, urbanizzazione. Le sue foto in bianco e nero, che hanno spesso come soggetto alberi abbattuti, sono eleganti e piene di elegia di un passato che scompare.

Secondo finalista Alec Soth, neanche quarantenne, dal Minnesota. Viaggiatore con la sua macchina fotografica vintage sulla spalla, sembra un ritrattista di cent'anni fa. I suoi scatti riprendono la provincia americana e a me ricordano tanto la musica degli Eels. Le foto in mostra sono quelle di un viaggio fatto lungo il corso del Mississippi, dal Minnesota alal Luisiana. Le strade del blues, viene in mente.
Il terzo finalista e' Phil Collins, giovane inglese. Videoartista, piu' che fotografo. Fa un po' la stessa cosa che abbiamo visto fare a Candice Breitz alla White Cube qualche mese fa, ricordate? "The world won't listen" degli Smiths e' stato fatto ri-incidere a un gruppo di musicisti colombiani, ad uso di cantanti di karaoke turchi. Per spettatori occidentali naturalmente. Vi ricorda qualcosa? I percorsi produttivi delle merci che tutti consumiamo magari?
E infine la mia favorita, Yto Barrada, dal Marocco. Tangeri per la precisione, un tempo luogo di passaggio dei nord-Africani, i quali con un breve viaggio potevano arrivare ad Algeciras, sud della Spagna. Tutto questo fino al trattato di Schengen, perche' ora quel percorso puo' essere intrapreso solo verso Sud. I confini dell'Europa diventano una chimera per i migranti per necessita'. Foto che raccontano con poesia e crudezza la citta' dove Yto e' nata e dove gestisce una raffinata cineteca.

Di tutto questo parleremo domani a Zoe, alle 12.15, su Radio Popolare. Non mi avrete fatto uscire con l'otite per nulla eh. Ascoltate se vi capita.

Commenti

Unknown ha detto…
non ti ferma nemmeno l'otite!!!!!!! Fabio...dovresti stare piu' a riguardo. E io non ho mai visto nessuno con i tappi per le orecchie nelle piscine..secondo me dovresti andare da un otorino in Italia non da un "dottorino" qualsiasi inglese....Un giorno avevo bisogno di ovuli per un problemino e mi hanno detto di mettermi su uno yogurth ( NON STO SCHERZANDO)..vai da un otorino in Italia!
Anonimo ha detto…
My: in fondo suggerivano di ripristinare la flora batterica locale, fatta di lattococci e lattobacilli. Non che sia scorretto, ma mi sembra un pĆ² debole come rimedio. Magari ti hanno anche detto di bere succo di mirtillo (spero non di applicare in loco...)

Fabio: non trascurare l'otite, puĆ² arrivare fino alla perforazione del timpano, poi ti tocca spostare il balance dell'iPod...

Un bell'antibiotico qualche volta ci vuole.

Molto belle le foro della Yto.

ciao
Auro
Unknown ha detto…
Gia'..ma i lattobacilli contenuti negli ovuli sono molto piu' potenti.. si si anche succo di mirtillo (da bere), il che e' un'assurdita'. Perche' contiene un sacco di zuccheri e quei batteri la sono ghiotti di zuccheri. Vabbe' mi sono fatta spedire le medicine appropriate dall'Italia.. :)
Fabio ha detto…
Myriam -

Io ho l'impressione che meno pasticci chimici si prendano e meglio e', se non altro lo yogurt e' una cosa naturale (anche se qui in Inghilterra riescono ad aggiungere ogni sorta di conservante, aroma e dolcificante pure a quello - e poi non hanno la cultura del mezzo chilo per volta come piace a me, nei supermercati piccoli trovi solo degli invisibili scatolini).

Auro -

Infatti non sento piu' niente dall'orecchio sinistro, ma non mi preoccupo piu' di tanto dato che mi era successo alla scorsa "otite da nuotatore", a Ottobre, e poi era andato tutto a posto in un paio di settimane. Si' sto prendendo un antibiotico locale (anche se oggi l'ho lasciato a casa e il mio orecchio infatti si sta lamentando non poco). E buono il succo di mirtillo pure, vuoi dire che mi piacciono le cose piene di batteri? Ma come siamo arrivati fino a qui dal premio fotografico?
Unknown ha detto…
dio mio se ti hanno dato un'antibiotico qui in Inghilterra allora sei messo proprio male :(

certe volte per certi dolori hai bisogno di pasticci chimici..un po' come l'antibiotico per l'otite.. ma non sto a scendere nei dettagli
Il succo di mirtillo combatte certi batteri soprattutto nelle donne, ma poi ne procura altri perche' e' pieno di zuccheri e altri batteri sono ghiotti di zuccheri.
Lo yogurt di cui parli e' estremamente grasso e fa venire il colesterolo a mille..meglio quelli chimici!