Dark experience # 2

Domenica pomeriggio, sono appena tornato dal supermercato. Metto a posto le compere, riempio il frigorifero di frutta, verdura e yogurt (l'unico cibo che compro perche' e' l'unico che mangio). Ho appuntamento con Francesca alla metro di Covent Garden alle 5.30. Guardo l'ora, sono solo le 3. Decido di prendere del tempo per me, di fare le cose con calma. Prendo la 94, direzione Queensway. Cammino con passo lento nei Kensington Gardens, guardandomi attorno. Gruppi di persone in siesta post pic-nic, lettori solitari, cani, bambini.

Arrivo davanti alla Serpentine Gallery e decido di fare un giretto. Della mostra di Andreas Slominski avevo letto una critica molto positiva su Time Out, e nonostante non mi piacciano le sue animal traps, sono curioso di vedere i suoi quadri.

Mi trovo subito in buona sintonia con le sue "Sculptures welded underwater", che sembrano sculture cinetiche di Calder lasciate arrugginire sott'acqua e poi prese a martellate.

Belli anche i quadri, con titoli davvero bizzarri come si addice a un erede del dadaismo come Slominski. Belli i colori, le composizioni, il dialogo tra colore e oggetti.

Ma le animal traps mi hanno lasciato una sensazione di morte, davvero disturbante. Rappresentano le trappole nelle quali cadiamo nella vita. I rituali dai quali non riusciamo a liberarci. Le convenzioni, le false sicurezze.

Qualcuno dice che vedendo i propri psicodrammi rappresentati, riusciamo a liberarcene. Non sono sicuro. E' stata un'esperienza piena di negativita' rivedere quelle trappole.

Commenti

Anonimo ha detto…
mi piace girare per mostre a londra anche se solo virtualmente
=)

ciaociao