Domenica 17 Ottobre 2004 - I dischi di stasera

Sono arrivato in radio un po' in anticipo stasera. Saranno state le 8 e mezza. Lo studio e la redazione erano straripanti di ospiti di Nostrini. Uno di loro stava stampando delle foto da questo computer e per ogni foto stampata lasciava una monetina vicino alla stampante. Ci sono persone troppo tenere e oneste a questo mondo. Gli ho parlato e ho scoperto che è un ingegnere con la passione di nuotare in acque freddissime. Mi ha raccontato il suo prossimo progetto, quello di nuotare in un lago della Valcamonica il 31 Dicembre. Io gli ho raccontato di un mio bagno in un fiordo norvegese, parecchi anni fa, con la neve che si scioglieva nello sfondo. Tra matti ci capiamo.

Ora se ne sono andati tutti. Nello studio c'è Caselli che trasmette i Fletwood Mac (che, credeteci o no, ho ascoltato quest'anno a Earl's Court: vi confesso che a me Rumours e Tusk non dispiacciono, mi ricordo che li ascoltava mio cugino Mario quando ero un bambino, d'Estate, a Gressoney) e in redazione giornalistica c'è Ivan, lo stakanovista del GR della notte. Noi 3 e la radio tutta per noi.

Ho portato questi dischi stanotte:

1) SUFJAN STEVENS Greetings from Michigan the great lake state (Ashtmatic Kitty 2003, Rough Trade 2004) (http://www.sufjan.com/). L'America dei perdenti, senza protezione sanitaria e con un lavoro precario. E soprattutto senza un'amore. Quella cantata da Springsteen in "Nebraska" e "The ghost of Tom Joad".

2) ADEM These are your friends (Domino 2004) (http://www.adem.tv/). Un poeta. E questo è il mio singolo preferito dell'anno. "Tutti hanno bisogno di qualcuno qualche volta". Già. Lo dedico a Giovanna, Rita, Rocco e Simo, che quest'anno quando tutto mi stava crollando addosso mi hanno savato dalle macerie. Come fanno sempre.

3) ADEM Homesongs (Domino 2004) (http://www.adem.tv/). E Adem l'ho visto un paio di volte quest'anno, con formazioni acustiche. La seconda volta ero con Lula e Giovanna di Roma, che non lo conoscevano. Entrambe hanno comprato "Homesongs" dopo il concerto.

4) JOANNA NEWSOM The milk-eyed mender (Drag City 2004) (http://www.walnutwhales.com/). Ho scritto al mio amico Sandro di Promorama quando mi ha mandato questo disco, mosso dall'entusiasmo, dicendogli che Joanna Newsom sarebbe potuta diventare la nuova Bjork. Quando l'ho vista dal vivo con la sua arpa, nell'atmosfera silenziosa della Conway Hall, mi ha stregato. Se arriva da queste parti annullate qualsiasi impegno.

5) DEVENDRA BANHART Rejoicing in the hands (Young God 2004) (http://www.younggodrecords.com/Artists/DevendraBanhart/). Lo so, a Devendra ho già dedicato una puntata quest'Estate, ma "Rejoicing in the hands" continua a girare nel mio lettore. E di solito questo significa finire nelle scalette di Prospettive Musicali. E' più surreale di Sufjan Stevens, ma l'America che cantano è la stessa: sognante e perdente.

6) SMOG Knock knock (Domino 1999) (http://pry.com/smog/). L'ho visto alla Conway Hall la stessa sera di Joanna Newsom e Adem. Loro lo considerano un maestro, credo quanto lui riconosce come guida spirituale Leonhard Cohen. Niente si crea, niente si distrugge. Per fortuna.

Caselli ha appena trasmesso Sarah e adesso sta passando Gipsy. Mi rilasso un attimo prima di entrare in studio. Ci sentiamo tra poco, 107.6, Radio Popolare, Prospettive Musicali.

Commenti

Anonimo ha detto…
Grazie x la compagnia e l'ottima musica. un po' mi spiace che quest'anno non ci sia più la tua partecipazione live a patchanka.
londra è stupenda e sentirne parlare con passione da te era un po' come immaginare di esserci.

La prossima volta che io e la mia ragazza ci andremo magari ti chiederò qualche consiglio a presto

carlo
Anonimo ha detto…
Ciao Fabio,

nella trasmissione di stasera 17 Ottobre hai menzionato un libro edito da Feltrinelli in rifermento a Sufjan Stevens. Non sono però riuscito a capire bene l'autore ed il nome del libro in questione. Puoi per favore ripeterlo?
Anonimo ha detto…
Caro Fabio,
finalmente sono riuscita a capire come aggiungere un messaggio al blog...sono un po' indietro eh?
London Calling vive ancora e ne sono felice! Sai quanto rosico quanto racconti gli splendidi eventi (musicali e non) di Londra..ma e' un rosicare che definirei positivo ;o)
Vorrei anche ascoltare la tua trasmissione, un giorno lo farò in streaming. La scaletta è molto intrigante!!
Rock on Fabio!!!!
elisa
Fabio ha detto…
Grazie a tutti per aver scritto nel blog di London Calling.

X Carlo: anche a me spiace tantissimo non poter parlare più di Londra alla radio, ma non è detto che in futuro non possa succedere ancora... Se ti capita di ascoltare Popline o Panoramix, potrai ascoltarmi qualche volta, anche se non più a un orario/ giorno fisso.

X Anonymous: non so se sei Marco che mi ha anche scritto a fabiobarbieri@radiopopolare.it con la stessa domanda, e al quale ho già risposto in privato. Il titolo che mi chiedi è "Una paga da fame" di Barbara Ehrenreich. In Italia è pubblicato da Feltrinelli. Il titolo originale dell'edizione in inglese (che ti consiglio avendo io letto quella) è "Nickel and dimed", ha una bella prefazione di Polly Toynbee (editorialista del Guardian) ed è pubblicato da Granta.

X Elisaocchiverdigraci: ottima la nuova Patchanka! Questa settimana mentre ero in Italia ti ho ascoltata quasi tutti i giorni. Però manca quella rubrica che andava in onda il Venerdì... come si chiamava... sai quella da Londra... :-)) Spero di collaborare ancora con te prestissimo! Baci!

X Matteo: grazie per l'incoraggiamento, ricevuto appena prima di andare in onda. Spero la scaletta di stasera ti piaccia. Ora la metto nel blog.